Cosa dire a Oscar Giannino

I repubblicani coltivano passioni solo per gli interessi generali

di Francesco Nucara

Una dolorosa premessa: conosco Oscar Giannino da prima che svolgesse un ruolo importante nella segreteria del PRI, dalla fine degli anni ‘80. Ho sempre apprezzato la sua vivacità intellettuale e la capacità di esternazione del suo pensiero politico: tuttavia ho sempre avuto da ridire sul suo "caratteraccio". La stima che nutro verso di lui, malgrado alcune sue espressioni, diciamo poco garbate, sul mio conto apparse su "La Voce Repubblicana" all’inizio degli anni ‘90, fa sì che io, comunque, giudichi positivamente la sua persona. Tutte le volte che gli ho chiesto un articolo per la "Voce", è sempre stato puntuale e, da par suo, efficace.

E’ fu proprio per questo che già nel 2006 gli chiesi di rientrare nel PRI e, con i tempi dettati dallo statuto, lo avrei proposto per assumerne la guida politica. Ricordo benissimo il luogo dell’incontro.

Oscar prese, giustamente, tempo, poiché proprio in quel periodo stava per assumere un importante impegno giornalistico, che avrebbe escluso per lui la possibilità di assumere incarichi politici. Prese tempo, non rifiutò!

Tanto che venne eletto prima in Consiglio Nazionale (primo aprile 2007) e poi in Direzione Nazionale. La sede di lavoro a Milano non gli consentì di frequentare la sede romana del PRI e le riunioni degli organismi repubblicani. Al congresso di Roma del 2011 tenne un discorso sottolineato da una lunga standing ovation e acconsentì ad essere rieletto negli organi nazionali del PRI. Ancora una volta gli proposi di dirigere il PRI, ma per ovvi motivi di lavoro ebbi un cortese rifiuto, ma anche un impegno a ripensarci prima delle elezioni che si sarebbero tenute nel 2013. Questo l’antefatto.

All’apparire del movimento "Fermare il declino" scrissi al membro della Direzione Nazionale Oscar Giannino che questa sua iniziativa avrebbe potuto creare qualche problema al Partito. Mi fu risposto celermente il 30 luglio 2012 con il seguente assunto: "Non creo danno proprio a niente e a nessuno ....... Non è un partito ma un’associazione, quella che trovi illustrata su www.fermareildeclino.it".

Evidentemente le intenzioni sono cambiate e noi non avremmo nulla da obbiettare. Quando, però, l’associazione "Fermare il declino" comincia a prendere forma di partito, l’amico senatore Antonio del Pennino invia una bozza di lettera al suo promotore, in cui si chiede di aggregare il PRI alla suddetta iniziativa. Il promotore poteva modificarla aggiungendo e/o togliendo quello che gli pareva; quanto concordato sarebbe poi stato oggetto di una lettera-impegno del segretario nazionale del PRI. Ancora aspettiamo risposta.

La risposta viene indirettamente data dal capo dell’organizzazione di "Fermare il declino", avv. Alessandro De Nicola, che, in risposta alla lettera di un comune amico, scrisse: "PRI e PLI ..... se vorranno confluire nella nostra aggregazione, saranno i benvenuti, ma non è che si ricandideranno".

A me pare evidente che per stare insieme bisognerebbe sciogliere il PRI. Una musica già ascoltata nel giugno del 2008. Allora ci siamo tappate le orecchie per non sentirla. Siamo disponibili ad una federazione tra due formazioni di identica matrice culturale, pur con qualche divergenza politica. La storia politica di Giannino e di altri che hanno abbracciato l ‘idea di "Fermare il declino" è la stessa nostra storia.

Noi pensiamo di essere immuni dal tarlo della ricerca del potere comunque, e lo abbiamo dimostrato. Non sappiamo quanti di coloro che circondano Giannino lo siano altrettanto. Per quanto ci riguarda stiamo già procedendo ad organizzare la raccolta delle firme, anche il giorno di inizio 2013.

Noi, contrariamente a Oscar, non vogliamo fare testimonianze ("Corriere della Sera" del 31 dicembre 2012), bensì vorremmo partecipare, nei limiti delle nostre forze e degli accordi politici, che, speriamo andremo a fare, alla costruzione di un’Italia diversa e più giusta: un’Italia Liberaldemocratica, più democratica e meno liberista.

E infine, caro Oscar, se fossimo uniti, forse il mix tra la tradizione e la novità ci consentirebbe di superare la mitica soglia del 4%. Puoi, se credi, rassicurare l’avv. Alessandro De Nicola sulle mia non candidatura. Essa dipende solo e solamente da me e dal mio Partito, che al momento è anche il tuo. Io da sempre, coltivo solo passione per gli interessi generali.